La fine del mese si avvicina, e con essa la festa pagana più apprezzata da grandi e piccini. Le luci, le zucche scavate, le decorazioni, il neocolonialismo delle festività americane… molti di questi elementi contribuiscono a battere un rintocco nel nostro profondo e a spaventarci. Halloween è una festa che conosciamo tutti, ma quanto bene potete dire di conoscerla DAVVERO? Abbiamo interpellato il nostro antropologo di fiducia per farci scoprire dieci curiosità che vi faranno stupire i vostri amici il 31 sera, mentre sorseggerete delle delicate spremute di zucca.
1.LE ZUCCHE CON LA LUCE DENTRO
Posto delle Fregole (PDF): partiamo da quello che è forse il simbolo più eloquente dell’Halloween, ovvero le zucche con la luce dentro.
L’antropologo (A): ah, una questione interessantissima. L’usanza è legata alla famosa leggenda dell’irlandese Jack, un fabbro astuto, avaro e ubriacone che una sera al pub incontrò il diavolo. A causa del suo stato d’ebbrezza la sua anima era quasi nelle mani del demonio, ma astutamente, Jack gli chiese di-
PDF: no, non ha capito. Noi volevamo sapere: come si fanno? Ci abbiamo provato un sacco di volte ma ci siamo sporcati tutti, la zucca è venuta una merda e la candela continuava a spegnersi. Qual è il segreto?
A: oh, beh, in questo caso bisogna innanzitutto svuotare la zucca, poi-
PDF: BISOGNA SVUOTARLA? E chi cavolo sono, un ingegnere? Troppo complicato. Passiamo oltre.
2.GLI SCHELETRI
Posto delle Fregole (PDF): in mezzo a tutte queste decorazioni paurose, da decenni sembrano particolarmente quotati gli scheletri. Ma da dove vengono? Cosa significano? E perché ci piacciono così tanto?
L’antropologo (A): cari ragazzi del Posto delle Fregole, questa è davvero un’ottima domanda. A tutti noi piacciono gli scheletri perché evocano un’innata simpatia coi loro sorrisi sinceri, ma quanti di noi possono dire di sapere che dentro ognuno di noi c’è uno scheletro?
PDF: vuoi dire che è una di quelle metafore del tipo che dentro ognuno di noi c’è il segreto della felicità?
A: no no. Letteralmente dentro ognuno di noi c’è uno scheletro. Senti qua. Perché il tuo braccio è duro?
PDF: Perché sono fortissimo.
A: No, perché dentro c’è un osso. Ed è l’osso di uno scheletro.
PDF: e chi ce l’ha messo questo scheletro dentro di me? Chi gli ha dato il permesso?
A: queste sono domande cui l’antropologia ancora non sa rispondere. Quello che posso affermare senza ombra di dubbio è che molte culture sembrano correlare per motivi ancora da chiarire gli scheletri all’idea della morte, e quindi a qualcosa di spaventoso. Per questo gli scheletri dovrebbero spaventarci, nonostante i loro sorrisi allegri.
PDF: Wow, ora sì che non riuscirò a dormire stanotte *suda copiosamente*
3.I DOLCIUMI
PDF: e ora veniamo a uno degli elementi più gustosi dell’Halloween: le caramelle.
A: cari amici delle Fregole, sembra che siate caduti anche voi in una trappola pericolosa.
PDF: Oh no! Cosa vai dicendoci?
A: Ebbene sì. Pochi sanno che i dolciumi nascondono un affascinante segreto. Se masticati e ingeriti si trasformano in bolo, ridotti in una poltiglia che il nostri succhi gastrici dissolvono e trasformano in carburante per il nostro organismo.
PDF: Anche le caramelle più dure?
A: Anche le caramelle più dure.
PDF: e quindi anche tutto il resto delle cose che ingeriamo?
A: ebbene sì. In Francia c’è un uomo che mangia addirittura gli aereoplani.
PDF: (sudando ancor più copiosamente) vuoi dire che nel nostro stomaco possediamo degli acidi così forti da corrodere sostanze più resistenti della nostra stessa carne?
A: ebbene sì. Forse a questo punto vi chiederete ‘come mai queste sostanze acide non ci hanno ancora ridotti in poltiglia?’ Ebbene, la risposta è che lo scheletro dentro di noi ci difende costantemente, perché è l’unica cosa che questi acidi non riescono a distruggere e temono. Per rievocare questo scontro millenario i bambini travestiti da scheletri si recano a prelevare i dolciumi di casa in casa. Senza questo cerimoniale ogni halloween, i succhi gastrici ci ucciderebbero.
4.I LENZUOLI COI BUCHI
PDF: Parliamo ora di un altro grande classico di Halloween. Cosa rappresentano tutti quei lenzuoli bucati che i bambini si buttano addosso?
A: sono ovviamente il presagio di una tragedia. Quella che le madri riverseranno su di loro quando scopriranno che dei lenzuoli del corredo buono sono stati mutilati per poterli indossare. In questo modo i bambini dimostrano il loro coraggio ai coetanei nella raccolta dei dolciumi, in un gesto di sfida alla massima autorità costituita: la madre.
PDF: davvero dei piccoli soldatini coraggiosi.
A: mai parole più giuste furono proferite.
5.I PIPISTRELLI
PDF: che cosa c’entrano i pipistrelli con Halloween?
A: è un’usanza le cui radici affondano nella cultura pop. In una storia di Batman del 1962, Batman pronuncia le parole “Halloween mi piaceva molto, quando ero bambino”. Il CEO della Halloween s.p.a., commosso da queste parole, ha voluto omaggiare Batman inserendo il suo simbolo più riconoscibile in mezzo agli addobbi più tradizionali della festa. Cosa che poi si ripercuote nella quantità esorbitante di bambini travestiti da Batman ad Halloween, e che non sarebbe giustificabile in altro modo.
PDF: una storia che ci sa scaldare il cuore.
6.IL GRANDE MALTONE
PDF: e adesso, il Grande Maltone.
A: ah beh!
PDF: eh sì, abbiamo tenuto il meglio per ultimo.
A: quasi temevo non ci saremmo mai arrivati.
PDF: e come avremmo potuto? Si tratta d’altronde del simbolo che più di ogni altro identifica la festa.
A: nella sua variante italiana:
PDF: certo, certo. Si sente che è un esperto.
A: allora, cosa volete sapere? L’origine della pratica, il processo costruttivo?
PDF: mah, se potessimo soffermarci doverosamente su ogni particolare…
A: servirebbe una rubrica apposta! No no, temo che ogni particolare sia impossibile da considerare, anche perché il Maltone possiede delle varianti regionali uniche, e menzionarne alcune e tralasciarne altre sarebbe una scortesia imperdonabile. No, mi concentrerei piuttosto su quello che il Maltone significa per ognuno di noi. Da noi il Maltone – in provincia di Rovigo – è un’usanza che si condivide con i genitori, ma soprattutto con la mamma.
PDF: ah guardi, da noi soprattutto con i coetanei e gli amici. Tu guarda come cambiano le cose a pochi chilometri di distanza?
A: ecco infatti. Lei da dove viene?
PDF: da Siracusa.
A: perfetto. Allora lì il Maltone è tipicamente individuato dalla figura dell’asino no?
PDF: e della cannella. Anche se l’asino è una questione più tipicamente rurale e delle generazioni precedenti. Che adesso è sostituita da modellini in terracotta che si spaccano poi per l’occasione.
A: l’asino e la cannella, appunto. Come d’altronde dice un famoso adagio locale. Ecco, del maltone è importante riportare soprattutto le impressioni. Da noi, a Rovigo, è qualcosa che i figli fanno con le madri, sedendosi per terra nella stanza più grande della casa, vuotando la dispensa e senza aver paura di sporcarsi. Da voi invece con gli amici come funziona?
PDF: si va a casa dell’amico più ricco.
A: ecco il punto di congiunzione. La stanza più grande… l’amico più ricco… il Maltone si fa in una situazione di prosperità. Allora poi si prendono le forbici e i coriandoli, si riempiono queste biglie di schiuma e le si chiama Appendici. Sono le Appendici del Maltone. Ed è importante notare come le loro propaggini varino tantissimo su scala non solo regionale, ma anche provinciale. E non potrebbe essere altrimenti, visto che coinvolgono la dispensa precedentemente vuotata. E poi c’è l’elemento sacro.
realizzare le biglie che contengono le Appendici richiede tempo e cura
PDF: da noi si usano le foto di Padre Pio.
A: foto DI Padre Pio o scattate DA Padre Pio?
PDF: chiedo scusa, in effetti la questione è ambigua. Scattate DA Padre Pio. Era un valido ritrattista, prima che le stimmate gli rendessero difficile impugnare l’attrezzatura fotografica.
A: una di quelle curiosità che in pochi conoscono. Dunque, l’importante è che l’elemento sacro venga in qualche modo ribaltato. Con le foto di Padre Pio è semplice, le si gira contro il muro.
PDF: esatto.
A: per chi usa degli altri oggetti sacri solitamente le si mette nella pentola di acqua bollente dove poi le Appendici del Maltone riposeranno tutta la notte. Il Maltone di fatti si fa la Vigilia di Halloween, quando le famiglie e gli amici si riuniscono per celebrare la festività. Questa usanza in principio serviva a dissacrare in qualche modo questi paraphernalia, ma è poi giunta a simboleggiare una sorta di infusione nella quale l’oggetto sacro diventa tisana, permeando le Appendici. Sono quelle rivisitazioni cristiane di festività pagane che con tanta frequenza si manifestano nella nostra cultura. Mentre la pentola riposa, è a questo punto che subentra la figura del Poliurbo. Importantissimo è notare come il Poliurbo venga sempre designato in come terzo più rappresentativo di una determinata categoria: il terzo maschio più alto della famiglia; la terza donna sposata della via; il terzo mobile acquistato più recentemente; il terzo gasdotto patrocinato dal comune. Questi sono solo alcuni degli esempi principali. L’importante è che il Poliurbo assolva la propria funzione a testa in giù, identificando quindi un capo per gli oggetti che non lo posseggono e ribaltandolo.
PDF: cosa che per i gasdotti–
A: può essere molto pericolosa, certo. Ed è così che il Poliurbo diventa anche ordalia, prova di forza e di coraggio che compatta la comunità dalle maligne influenze esterne. E arriva a sovrapporsi alla festività pagana dell’Halloween. E poi il giorno dopo si vuota la pentola delle Appendici, si fanno esplodere le biglie, viene dato fuoco al Poliurbo o ad un suo simulacro realizzato nottetempo, e via dicendo. I dettagli li conosciamo ormai tutti. Mi premeva parlare degli aspetti più coloriti e meno conosciuti.
PDF: certamente! Beh, io credo che il nostro tempo ancora una volta sia esaurito. Davvero, è stata una eccezionale rubrica dell’antropologo.
A: grazie a voi! è bello potersi sentire utili una volta ogni tanto.
PDF: adesso dove va?
A: Devo tenere in pari un mobile. La padrona di casa si è molto adirata quando sono strisciato fuori da sotto l’armadio. Adesso vado che non vorrei che il servizio buono si fosse inclinato troppo verso sinistra. Un saluto a tutti!
In questo slideshow: una sequenza di foto che dimostra l’eterogeneità che il Maltone può arrivare a ricoprire in tutta Italia. Modo per passare del tempo con gli amici, con la famiglia, dimostrare estro culinario o solamente per stare assieme. Halloween in Italia non sarebbe la stessa cosa senza il Maltone, comunque lo si viva!
Cari amici delle fregole, anche questa volta è tutto per la nostra rubrica antropologica. Non dimenticatevi di consultare i precedenti episodi su Game of Thrones e Twin Peaks! Un Halloween terrificante e Maltone a tutti!