Cosa aspettarsi dalle prossime stagioni de La Casa di Carta

Merda totale o capolavoro assoluto? I giudizi sulla Casa di Carta sembrano polarizzarsi attorno a queste due opinioni. Che vi sia piaciuto o no, avrete appena fatto in tempo a digerire la vicenda che adesso ne hanno annunciate altre due stagioni.

ALTRE

DUE

STAGIONI

Ma perché le serie che ci interessano per davvero non prendono esempio? Noi non ci vogliamo sbilanciare riguardo le nostre opinioni sulla casa deppappél (CI HA FATTO CAGARE A SPRUZZO), ma vogliamo comunque lanciarci nel vortice riguardante la vicenda, giusto per fare un po’ di visualizzazioni in più, e soprattutto perché abbiamo degli amici influenti e siamo riusciti a dare un occhio agli script delle prossime stagioni. Anche quelle che non sono ancora state annunciate. Lettori, siete avvisati che ovviamente tutto quello che leggerete da qui in poi contiene forti SPOILER sulle stagioni già concluse, ma soprattutto su quelle a venire.

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TERZA E QUARTA STAGIONE

Trama: Berlino Oslo e Mosca, deceduti nel corso della precedente rapina, sono oramai fantasmi e infestano il caveau di una banca, per una strana legge sul contrappasso. La squadra pertanto non ha il tempo di spendere i soldi così faticosamente guadagnati: è tempo di far riposare in pace per l’eternità i loro amici. I rapinatori vengono così contattati in gran segreto dal direttore della banca, e il professore decide che il modo migliore per scacciare gli spiriti è quello di inscenare una finta rapina che ricalchi in tutto e per tutto quella vista nelle prime due stagioni della serie. Riuscendo a rapinare la banca, i tre fantasmi potranno considerare compiuto il loro compito, e trapassare felicemente.

I colpi di scena: la banca dove si effettuerà la rapina sorge su un antico cimitero visigoto, e un antico sovrano iberico si reincarnerà nel corpo di Tokyo, che oltre a che fare col proprio bipolarismo dovrà quindi rapportarsi a una possessione demoniaca. Ne risulterà un cluster di 16 personalità differenti, delle quali si innamorerà in ordine di intensità crescente lo sventurato Rio.
La rapina, che doveva servire unicamente a esorcizzare i tre fantasmi, fa esplodere la brama di denaro di parte del gruppo, così i nobili Tokio, Rio e Stoccolma si troveranno a combattere con gli avidi Nairobi, Denver e Helsinki.
Diego, il gemello di Arturo, petulante direttore della zecca spagnola, è il petulante direttore della banca nella quale si terrà la rapina. Seguiranno ilari scene cariche di imprevisti e piani campati in aria.

La scena clou: quando Rio scopa con Tokyo posseduta dal re visigoto in un’antica cripta iberica costellata di dolmen, mentre un prete tenuto in ostaggio nel corso della rapina prova a effettuare un esorcismo, ottenendo solo una gran quantità di vomito sparata sul suo naso. Nel mentre, Nairobi riprende il tutto col cellulare.

La canzone che non ti aspetteresti: questa volta il professore si è ricordato l’altra canzone che cantava sempre suo nonno, e ha insegnato a tutti fischia il vento.

La critica sociale: i rapinatori sono buoni e accettano di rapinare la banca solo per permettere ai loro amici morti di trapassare, ma poi alcuni di loro diventano avidi, e poi alla fine li arrestano tutti. Vi sembra giusto? A noi no.

Le indagini al cardiopalma: l’ispettore Raquel Murillo vivrà nel corso di tutti e 26 gli episodi che compongono le due stagioni un lacerante scontro interno. Aiutare il professore o la polizia? Il cuore o il lavoro? Il sesso o l’etica del lavoro. Come sempre in questa serie, a spuntarla sarà il sesso.

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QUINTA E SESTA STAGIONE

A gran sorpresa, il 13 aprile 2019 verrano annunciate anche la quinta e la sesta stagione della Casa di Papél. Ci vorrà meno tempo rispetto al caso precedente, perché a nessuno – apparentemente – sono piaciute la terza e la quarta, e bisogna rattoppare un fallimento altrimenti totale. Valli a capire sti spettatori.

Trama: va beh, visto che il mockumentary non ha funzionato, si punta tutto sull’evasione dal carcere. Quinta e sesta stagione sono ambientate nel penitenziario di San Torquemada, sorta di Alcatraz iberica nelle acque di Tenerife. Il focus delle stagioni sarà sul disagio del professore, sociopatico e fuori luogo, mentre la sua lingua lunga gli garantirà una razione quotidiana di sberle in faccia e pugni sulle reni. Il fallimento del precedente piano lo porterà a rompere con Raquel e a perdere il rispetto della banda. Come se non bastasse, il fantasma di Berlino – non del tutto esorcizzato – tornerà a tenergli compagnia, suo unico amico. Mentre il professore tenta di guadagnarsi nuovamente il rispetto dei suoi vecchi compagni di rapine, farà amicizia col pappagallino Paulie, in galera per truffa ai danni dello stato. I tentativi di evasione del gruppo saranno ostacolati da un perfido capo delle guardie col passato torbido.

I colpi di scena: il padre del professore è ancora vivo, ma è in prigione da 30 anni e ha perso la memoria. Il professore non lo riconoscerà, e suo padre non si ricorderà di lui. Il vero colpo di scena è che nella sceneggiatura non verrà sfruttato questo colpo di scena.
Helsinki non è mai stato gay, ma è sempre stato una donna. Lo si scoprirà quando verrà imprigionata con Nairobi, Stoccolma e Tokyo nel braccio femminile del carcere.
La sorella di Tokyo è secondina in prigione e non le perdonerà la morte per crepacuore della madre: seguiranno drammi.
Rio si innamora di una seducente e simpatica ladruncola della sua età, mettendo in discussione la sua relazione con Tokyo: seguiranno drammi.
La figlia di Nairobi è ormai adulta e rinchiusa nello stesso carcere. Scopriamo che Nairobi ha 50 anni ma li porta benissimo: seguiranno drammi.

La scena clou: o meglio, il momento clou. Quando i detrattori della serie che la guardano solo per lamentarsene su Facebook – noi compresi, eh – si accorgeranno che dopo le prime quattro stagioni, questa serie non è male. Anzi, è bella. Anzi, è ottima. Meccanismi di autonegazione faranno sì che noi detrattori, in ogni caso, non lo si arrivi mai ad ammettere, ma un rapido check consentirà di vedere che la regia e la sceneggiatura sono state affidate alla stessa persona, mai sentita nominare. Cerchiamo di ricordarcene, perché vincerà l’oscar al miglior film nel 2023.

La canzone che non ti aspetteresti: dopo quattro stagioni di canti partigiani, -assisteremo allo spettacolo abbastanza controverso del corpo di guardia del carcere che picchia i detenuti scandendo le manganellate al ritmo di faccetta nera.

La critica sociale: perché loro va beh, sono rapinatori ricercati dalla polizia di tutto il mondo ma chi è il vero mostro, loro o il carcere e l’apparato statale? Scopriremo che è l’apparato statale.

Le indagini al cardiopalma: ovvero i tentativi delle guardie di smascherare la fuga dei protagonisti. Ogni bigliettino passato alla mensa, ogni sguardo tra Tokyo e Rio, ogni sussurro sarà teso sulla corda di un violino. E poi Raquel si innamorerà di nuovo del professore mandando a puttane tutta l’indagine.

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IL BINGO DELLE FREGOLE

Noi qui si scherza e si pinzillacchera, però intanto vi lasciamo un elenco di previsioni e vediamo quali si avvereranno nel dipanarsi della trama della casa de pappél. Ecco quelle su cui ci scommettiamo le gonadi:

  • uno dei cliffhanger tra la fine di una stagione e l’inizio della successiva vedrà tutta la banda arrestata
  • di conseguenza, la stagione successiva sarà interamente ambientata in carcere e vedrà il gruppo sfaldarsi e ricomporsi nel tentativo di evadere
  • una delle prossime stagioni avrà un’ottima sceneggiatura; sarà quella col minor successo di pubblico e porterà alla prematura cancellazione della serie
  • Raquel rinsavirà rendendosi conto che la sua storia col professore non ha senso. Farà in tempo a rendersene conto che sarà innamorata di nuovo.
  • Stesso dicasi per Rio e Tokyo, che si lasceranno e prenderanno di nuovo, con numerosi colpi di testa da parte di entrambi.
  • Helsinki morirà.
  • Nessuno smetterà di pensare a scopare TUTTO IL SANTISSIMO TEMPO

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