La masturbazione ai tempi del 56k

La generazione Y ha vissuto più di ogni altra il trauma del passaggio dall’analogico al digitale, in una rivoluzione che ha riguardato ogni aspetto della vita quotidiana, all’interno della quale ricade, ovviamente, anche la masturbazione. Colti dalla nostalgia di memorie che sarebbe stato meglio sopprimere, riscopriamo assieme come la generazione Y sfogava le proprie pulsioni nel passaggio tra prepubescenza e maturità (ovvero tra analogia e digitalogia), e ringraziamo ovviamente gli intervistati che hanno reso possibile questa inchiesta d’assalto.

MEZZI CONVENZIONALI

  • VHS e Riviste Porche: la pornografia convenzionale sembra non essere stata il media preferito dagli impuberi dell’epoca, presupponendo un ostacolo non da poco: l’esposizione al pubblico ludibrio. Che si trattasse di acquistare una rivista o un film, bisognava per forza passare per un giornalaio o un distributore pubblico, e quindi sotto la disapprovazione pubblica.
  • Programmazione notturna dei canali locali: ovvero le prime vere sgroppate cui la generazione Y ha assistito. Come nel caso precedente, era più pornosoft che la roba hardcore cui siamo abituati oggi. Ma vedere una tetta, anche senza stantuffamento o scene di antropofagia, bastava e avanzava.
  • Il magico internet: ancora nella sua fase embrionale, la pornografia in internet faceva cagare. Il massimo in cui si poteva sperare erano delle GIF conturbanti e delle scan di riviste cartacee. Ovviamente non volendo considerare dei render 3D capaci più di causare incubi che di eccitare. Per quanto riguarda le immagini e le foto vere e proprie, l’uomo fumetto dei Simpson ci ha già detto tutto a riguardo. Ricordo che quando andavo alle medie andava di moda questa roba. Che tristezza.

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Della serie il Pilota Depilato: CAMELOT

Per rimanere in tema historical fantasy questa volta si parla di Camelot  – prego inserire aggettivo dispregiativo a caso – prodotto dalla Starz e andato in onda nel 2011. Nelle intenzioni degli autori e produttori doveva fare da contraltare alla neonata Game of Thrones. Una delle due è diventata un fenomeno di massa, l’altra è finita nell’oblio. Indovinate quale.

camelot wall

Ora, a bocce ferme, viene da chiedersi come cazzo gli sia venuto in mente ai produttori di spendere 7 milioni di dollari a puntata per questa enorme stronzata. Forse perché i creatori sono Chris Chibnall (Doctor Who, Torchwood, Broadchurch) e Michael Hirst (Elizabeth, The Tudors, The Borgias), i quali, probabilmente, hanno scritto la serie su l’aereo di ritorno da una vacanza tutta techno, coca e figa. Qualche critico aveva affermato: “sembra proprio che la Starz abbia un’altra hit tra le mani”. L’unica persona che conosco che ci ha preso meno di questo critico è la mia maestra delle medie, che sostenne con convinzione che Harry Potter non sarebbe mai diventato famoso. Continua a leggere