I bizzarri modelli maschili di JoJo

La rappresentazione del corpo femminile nella cultura contemporanea è ancora un punto molto controverso all’interno del più ampio dibattito sulla discriminazione di genere.
Non ho le competenze per affrontare il discorso da un punto di vista onnicomprensivo, pertanto mi limiterò a considerare due tra gli elementi della cultura pop che mi sono più familiari: videogiochi e fumetti, prendendo le mosse da questo articolo di feministgamingmatters, che riassume efficacemente la questione, per poi provare a presentarvi una risposta.

Uno dei problemi, semplificando il discorso all’inverosimile, lo potremmo definire quantitativo: la percentuale schiacciante di videogame e fumetti che vedono protagonisti o personaggi giocabili di sesso maschile sono molti più di quelli che ne prevedono di femminili.
Il secondo grosso problema è di tipo qualitativo: quando sono previsti protagonisti o personaggi giocabili femminili, questi sembrano attestarsi attorno a stereotipi fisici ben definiti e poco flessibili, mentre al contrario quelli maschili sono più variegati.

Prendiamo ad esempio lo scottante tema della nudità o in ogni caso esposizione del fisico: quando ad essere esposto è quello maschile, il messaggio di fondo sembra volto a comunicare potenza fisica; nel caso femminile, appeal sessuale. È un discorso che si estende ben oltre videogiochi e fumetti, ma per presentare degli esempi troviamo i casi di Wolverine e Psylocke, che ne sono un buon esempio e non solo toccano entrambi gli ambiti, ma anche le loro rappresentazioni cinematografiche. Continua a leggere