Cronache da Ustica – parte 1

è il 27 giugno di numerosi anni or sono, e un telefono strilla inascoltato nell’ufficio del responsabile alle disgrazie della Repubblica italiana.

“Pronto”

Fa il responsabile alle disgrazie raccogliendo finalmente la cornetta del telefono

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Pronto

“Cosa”

Risponde incredulo, mentre una voce querula dall’altra parte del filo gli dice chissà cosa. Con grande dramma il responsabile alle disgrazie riaggancia la cornetta, ma poi la alza di nuovo perché deve fare un’altra chiamata.
Sempre la sera del 27 giugno, nella camera da letto del presidente della repubblica, un altro telefono, collegato a quello che si scoprirà essere il telefono del responsabile alle disgrazie, comincia a suonare.

“Pronto”

Fa l’allora presidente Sandro Pertini

“Cosa”

Risponde incredulo Sandro Pertini

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Cosa

“Questa è la cosa peggiore che mi sia mai capitata da quando sono presidente della Repubblica”

Mormora basito Sandro Pertini, non potendo ovviamente aver sentore dell’Incidente di Vermicino che lo sconvolgerà di lì a un anno. Scuotendo la testa, riaggancia la cornetta, allontanando la mano della consorte che lo cerca nella penombra. Lentamente il presidente inforca gli occhiali da vista, si alza in piedi, si mette la vestaglia, e si dirige verso la cucina a farsi una camomillona, anche se sa che quella notte non riuscirà più a dormire. Il responsabile alle disgrazie della Repubblica italiana aveva telefonato a Sandro Pertini per metterlo al corrente della medesima notizia che lo aveva svegliato poco prima: si era appena consumata la Strage di Ustica.
Di tutti i segreti che avvolgono la Prima Repubblica Italiana, la strage di Ustica è quello che riguarda il maggior numero di aerei e di isole mediterranee contemporaneamente, ma ancora oggi ben pochi sanno cosa sia accaduto quella notte, cosa abbiano visto i passeggeri di quell’aereo, e perché non siano tornati per raccontarlo. Noi vi sveleremo finalmente la verità. Continua a leggere