COSE DA FARE QUANDO DOVRESTI STUDIARE – Robot Unicorn Attack

In questo momento dovrei studiare ma proprio non ne ho voglia, e quante volte mi è successo e succederà in futuro, ed è successo e succederà in futuro a tutti voi. Così, visto che ho un po’ di tempo da perdere prima che i sensi di colpa tornino ad attanagliarmi costringendomi ad ore di veglia notturna in cui la certezza di avere buttato la mia esistenza non mi farà dormire, ho deciso di dare una mano a chi è nella mia condizione.
Come? Beh, è presto detto, creando un porto franco a cui chiunque ha voglia di studiare potrà approdare in cerca di un po’ di sano LVDVS.

La puntata di oggi, che è anche la prima, tratta di un classicone che, se non l’avete mai provato, provatelo. Robot Unicorn Attack è probabilmente uno dei browser games più famosi dell’universo, ma fa sempre bene condividerlo. Per i pochi ignoranti che davvero non lo conoscessero, il concept del gioco è molto semplice: controllate un unicorno robotico che rilascia una scia di arcobaleni, e vi dovete far strada in un mondo pieno di insidie pronte ad ammazzarvi. Il perché del viaggio, o cosa vi trovere alla fine, ammesso che il viaggio abbia mai fine, non ci è dato saperlo. Il gioco è quindi a conti fatti una perfetta metafora della vita. Con più fiamme e arcobaleni, però.
Ricordatevi di settare l’audio al minimo se siete in un luogo pubblico. Allego qui sotto un’immagine esplicativa e il link giuocabile, non necessariamente in quest’ordine. Have fun, ma poi ricordatevi di studiare!

http://games.adultswim.com/robot-unicorn-attack-twitchy-online-game.html

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quanta fierezza in un solo gioco

LA SPIEGAZIONE SCIENTIFICAMENTE ACCURATA DELLE STRANEZZE DI TWIN PEAKS

Nel precedente post della rubrica ci siamo dedicati con successo all’analisi di una serie che pone gli ammazzamenti in primo piano: Game of Thrones (per gli amici GoT). Al giorno d’oggi, ci dedichiamo all’analisi delle stranezze di una serie che ha fatto fortuna con le stranezze: Twin Peaks.

Forse non molti di voi hanno l’anzianità requisita per ricordarsi di Twin Peaks. Basti dire che Twin Peaks sta alle soap opera come la clava sta alle armi, e il legno alla clava: prima di Twin Peaks c’era un nulla turbinante fatto di sentimenti e plot twist alla Don Matteo. Dopo Twin Peaks, la programmazione seriale ha scoperto, brevettato e commercializzato il WTF.

Ma tutto questo WTF è davvero plausibile? Che davvero la nostra sospensione dell’incredulità riesce a starsene buona buonina per tutti i poco più di venti episodi che compongono le due stagioni della soap? Per quanto mi riguarda, sì, ma mi rendo conto che non tutti sono me. Noi della redazione di questo blog abbiamo quindi interpellato l’antropologo della volta scorsa per redimere le nostre questioni irrisolte, e capire se le stranezze di Twin Peaks siano plausibili o implausibili. Continua a leggere

A letto con i dinosauri – manuale per la sopravvivenza

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e non credo che nessuno potrà mai biasimare il T-Rex

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Forse il mondo ancora non è pronto

Sono un discreto porcellone, e buon conoscitore delle pieghe insondabili dello spazio digitale. Questa accoppiata di fattori, unita a una smaliziata e insaziabile curiosità, credevo mi avrebbe protetto da troppo marcati sconvolgimenti emotivi nel corso della navigazione sul webb. Così ovviamente non è stato.
Lo sconvolgimento emotivo webb non è avvenuto per mano delle peggio zozzerie reperibili sull’internette, quanto per mano di quella pornografia softcore socialmente accettabile e commerciata che prende il nome di romanzo Harmony. Vuoi per Game of Thrones, vuoi per il successo di supermegacicciafigatissime cinematografiche, pare che il filone Harmony, o un sottofilone del filone Harmony, stia indagando le implicazioni emotive di una relazione tra mammiferi di sesso femminile e rettili di sesso maschile.
Totalmente basito di fronte alla cosa, ho poi realizzato: perché no, in fondo? Chi siamo noi per negare la purezza di un amore intraspecie, tantopiù se espresso in una forma tanto maschia e virile? Chi siamo noi per dire di no alla riproposizione di un amore che in Italia, paese sempre avanti sui tempi, era già stato cantato da una delle voci più grandi del panorama musicale?
Ve lo dico io: non siamo nessuno. Ecco dunque una pratica guida all’ammore dinosauro (non mi sento ancora abbastanza maturo dal trattare l’ammore coi draghi), che sappia guidare tutte quelle fanciulle, o fanciulli, che vogliano trovare conforto in un amante squamoso. Perché non c’è niente di più bello che unire due grandi passioni tipiche dell’infanzia: i dinosauri e il sesso brutale. Continua a leggere