CHE FINE HA FATTO CLIPPY?

Certe volte ripensiamo alle memorie della nostra infanzia e ci ritornano in mente gli amici che avevamo all’epoca. È allora che ci chiedamo che fine hanno fatto.

Certe volte ci siamo trasferiti dal vecchio paese, e mentre noi ci siamo spostati, loro sono rimasti lì. Certunaltre volte, sono loro che se ne sono andati, e noi siamo rimasti nel vecchio paese. Certe altre volte è il paese che si è spostato, e sia noi che gli amici siamo caduti nella voragine prodotta dall’improvviso spostamento, morendo sfracellati al centro della terra.
Questa è la storia di un amico che è rimasto nel paesino mentre noi crescevamo e ci trasferivamo in città. Il “noi” di “noi crescevamo” siamo proprio “noi”, intesi come me che scrivo e voi che leggete: noi, insomma. Il paese, invece, è l’uso ignorante ma spensierato che facevamo dei nostri PC alla fine degli anni 90, quando ancora personalizzare il desktop significava divertirsi, e non essere degli ossessivocompulsivi. Oppure boh, il paesino sono i programmi di scrittura che usavamo all’epoca. Forse il paesino è proprio word. Insomma, vedete voi, con le metafore non è mai detto.
L’amico, lo avrete capito anche dal titolo visto che siete persone intelligenti, è il caro buon vecchio Clippy. Continua a leggere

IN COSA MI DOVREI LAUREARE SECONDO AGE OF EMPIRES – facoltà umanistiche

Dopo inusitata attesa, eccoci alla seconda parte della discussione iniziata qualche settimana fa circa l’insegnamento universitario nel mondo di Age of Empires. Se la scorsa volta abbiamo elucubrato sul sapere scientifico, questa settimana speculeremo sull’istruzione umanistica, appannaggio dei monasteri.

Church_And_Farms

Un monastero attorniato da soldati. Perché anche nel medioevo la pula non si fidava degli studenti

Monastero
I monasteri consentono di creare monaci e di potenziare la loro capacità di curare i feriti e di convertire i nemici. I monasteri non possono essere convertiti dai monaci nemici. […]. I monaci non possono entrare nella costruzione una volta che l’hanno abbandonata”.
Questa descrizione può apparirci inutile, decontestualizzata dal gameplay di Age of Empires, ma contiene in realtà informazioni molto utili.
In primo luogo, l’autoreferenzialità del sapere umanistico: le tecnologie sviluppate nel monastero servono in primo luogo ai monaci, così come quello che impara uno studente di storia o di filosofia a lezione serve in primo luogo allo studente stesso, per darsi grandi arie nelle più svariate occasioni sociali. In secondo luogo, il disclaiming che i monasteri non possono essere convertiti dai monaci nemici. E questo perché la geopolitica universitaria è talmente campanilistica che due atenei diversi preferiranno farsi radere al suolo piuttosto che sottomettersi al punto di vista dell’altro. Infine, i monaci non possono entrare nella costruzione una volta che l’hanno abbandonata, ovvero, studenti delle facoltà umanistiche, ve lo dice anche un gioco del 1998 che una volta conclusi gli studi, nessuno vorrà più rivedere la vostra brutta faccia. Con buona pace delle vostre ambizioni di ricerca o insegnamento.

redenzioneRedenzione: La redenzione, sviluppata presso il monastero, consente ai propri monaci di convertire arieti, trabucchi e costruzioni nemiche […]”
Ovvero quanto si insegna nelle università più propriamente dette. Grazie questo corso di laurea in scienze della comunicazione la vostra capacità dialettica aumenterà al punto che risulterete sopportabili solo a oggetti, suppellettili ed edifici. Ovvero ciò che non possiede orecchie per darvi retta.

conversioneConversione: La conversione, sviluppata presso il monastero, consente ai propri monaci di convertire i monaci nemici”.
Il prestigio di questo corso di laurea in scienze politiche vi consentirà di superare il campanilismo degli atenei, e far sì che gli studenti che li frequentano, piegati dalle vostre capacità diplomatiche, superino il naturale e reciproco odio. Pura fantascienza, ne conveniamo, ma è pur sempre un videogioco.

fedeFede: La fede, sviluppata presso il monastero, rende le proprie unità più difficili da convertire da parte dei monaci nemici”.
È l’equivalente di un bel corso di laurea triennale in filosofia che, ben lungi dal conferire un’auspicata flessibilità mentale, farà invece credere al frequentante di possedere una patente che lo autorizzi ad arroccarsi su posizioni ideologiche senza che nulla (o quasi) riesca a fargli cambiare idea.

eresiaEresia: L’eresia, sviluppata presso il monastero, induce le unità a morire piuttosto che essere convertite da un monaco o da un missionario nemico. L’unità viene persa comunque, ma non passa al nemico”.
Naturale proseguimento della fede, l’eresia è un corso di laurea magistrale in filosofia, al termine del quale lo studente – ormai filosofo a tutti gli effetti – è giunto a una maturazione del pensiero tale che, piuttosto che smuoversi dalla propria posizione, preferirà morire. Sempre che esista qualcuno in grado di mettere in crisi le sue ideologie.

stampaStampa a caratteri fissi: La stampa a caratteri fissi, sviluppata presso il monastero, consente ai propri monaci di convertire unità nemiche collocate a maggiore distanza”.
Si tratta ovviamente di un corso di laurea triennale in lettere, al termine del quale il laureando sarà in grado di diffondere con maggior sicumera, e con una maggiore eco, la propria preparazione. Se questo sia un bene, o un male…beh, dipende dal laureando. Ma di solito è un male.

Ha qui inizio qualcosa di particolare, ovvero la tetralogia dell’università della vita, che dimostra ancora una volta come sia necessario che allo studente delle facoltà umanistiche venga insegnato come sopravvivere al di fuori dell’università, ma soprattutto: come sopravvivere a sé stesso.

santitàSantità: La santità, sviluppata presso il monastero, accresce la capacità di resistenza ai colpi dei propri monaci”.
Non si tratta di un vero e proprio corso di laurea, quanto di un’introduzione alla vita studentesca. L’icona della santità dovrebbe rappresentare il Graal, ma a noi non la si fa: la coppa di vino qui rappresentata parla chiaro, e ci dice che dopo i primi hangover il bravo studente sarà capace di bere anche olio da motore senza risentirne.

fervoreFervore: Il fervore, sviluppato presso il monastero, accresce la velocità di movimento dei propri monaci”.
Si tratta in parole povere di quella sensazione opprimente che colpisce gli studenti che pianificano lo studio talmente male da trovarsi il giorno prima dell’esame con ancora tre libri da dover studiare. È un vero e proprio fervore (che genericamente non colpisce gli studenti più responsabili delle facoltà scientifiche) motivato da ragioni di sopravvivenza.

illuminazioneIlluminazione: L’illuminazione, sviluppata presso il monastero, diminuisce il tempo di riposo necessario ai propri monaci prima di poter tentare una nuova conversione”.
L’icona, che rappresenta un raggio di luce che colpisce un libro, rappresenta quella condizione per la quale i ritmi circadiani del corpo sono costretti a piegarsi a sessioni di studio pianificate talmente male da risultare, alla lunga, persino efficaci. Anche in questo caso non si tratta di un corso di laurea, ma di una finestra aperta sul mondo dello studio notturno. Come l’icona, che è in effetti un raggio di sole che colpisce un libro di testo, riporta.

erbeErbe medicinali: Le erbe medicinali, sviluppate presso il monastero, aumentano la velocità di guarigione delle unità che presidiano le costruzioni”.
Ed è con le erbe medicinali che si conclude la tetralogia altrimenti detta “dell’università della vita”. Come l’icona ci suggerisce, si tratta di un casalingo rimedio doposbronza (da consumarsi “presidiando una costruzione”), vero toccasana per l’hangover dell’umanista che ha bisogno di rilassarsi le sere nel corso della sessione d’esame, ma ne paga le conseguenze la mattina dopo.