Practicing your english with Tinder!

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ATTENZIONE #2: l’articolo contiene lo screen di qualche profilo tinder nel quale ci siamo imbattuti e che abbiamo trovato carico di vis comica; per proteggere l’identità delle proprietarie ne abbiamo alterato nomi e/o fattezze in modo da avvicinarle all’idea percepita del profilo, ancor prima che effettiva.

La descrizione del profilo del 20% degli utenti di Tinder mette le mani avanti, specificando come “diremo di esserci conosciuti al bar”, “diremo che ci siamo incontrati a una festa” o, nel caso di qualche utente che ci tiene a sottolineare come sia più intelligente di voi “diremo che ci siamo parlati in una galleria d’arte”.
Per le persone normali invece è il 2017, e non c’è niente di male a relazionarsi ad altri individui tramite app come Tinder, Badoo, Meetic… le presentazioni non servono. Servono? E allora ve le diamo. Sono app che mettono in contatto persone che vogliono entrare in contatto. Scorrete i profili, vi piacete? Iniziate a chattare; non vi piacete? Scorrete i profili di gente che vi è più consona, e chattate con quelli. Ogni app ha le sue particolarità, ma il succo è sempre questo, che vi venga chiesto di inserire nella descrizione quale sia la vostra canzone preferita o meno. Le finalità d’utilizzo possono essere le più disparate, dal cercarsi una scopata all’anima gemella, o ancora semplicemente qualcuno che vi mostri la città in cui siete appena arrivati. Poi potrete sempre dire a mamma e papà che vi siete incontrati in una galleria d’arte.
Il nostro articolo, tra tutte le app che potevamo considerare, prende in esame Tinder, perché è forse la più nota, la più diffusa, e soprattutto perché è l’unica che abbiamo provato. Quindi possiamo affidarci a solide basi empiriche per affermare ciò che andremo affermando.

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le infografiche ufficiali di Tinder sono in realtà piuttosto ambigue circa il tipo di fantasia maschile che intendono soddisfare, e quindi: 1) una cosa a tre con delle bellissime gemelle, oppure: 2) strumenti di clonazione avanzata

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Le categorie di giocattoli trascurati da Toy Story

Toy Story è uscito al cinema 22 anni fa, e al contrario di molti di noi è invecchiato decisamente bene, al punto che a riguardarlo oggi la storia è tanto gradevole che la grafica ormai preistorica non dà quasi fastidio. Quasi. Il punto di forza di Toy Story è quello di molti altri film Pixar: farci pensare – i miei giocattoli sono vivi? Sto alimentando l’aspirapolvere della moglie del mostro che vive nel mio armadio? Quanti palloncini ci vogliono per sollevare ir budello di tu mà? – e farci sentire tutti in colpa per quello che abbiamo fatto ai nostri giocattoli. Ma dopo l’ultima visione del film, noi del Posto delle Fregole non ci sentivamo semplicemente in colpa, ma ci siamo messi a riflettere, e questo è qualcosa che di solito ha conseguenze molto più spiacevoli per i nostri lettori. Anche perché questa volta ci siamo messi a riflettere su una questione ben precisa: è possibile che Toy Story abbia evitato di parlare di certe particolari categorie di giocattoli?
In questo articolo proviamo a ipotizzare quali. Continua a leggere

LA TRASH FANTASCIENZA. Serie Brutte per aspettative deluse -1

 

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In mancanza della voglia personale di scrivere altre puntate dell’ormai antichissima rubrica de “Il Pilota Depilato”, per far gioire i 4 gatti che leggono questo blog, ho deciso di tuffarmi in un riassunto impietoso di alcune serie fantascientifiche uscite negli ultimi anni. Non lasciatevi ingannare dal titolo, ho fatto clickbait come Peppe. Non si parla del trash quello bello, non è The Lady e nemmeno Toddlers and Tiaras (su cui forse si tornerà in futuro): é solo roba fatta male.
Non ci sono spoiler, le trame sono incasinate e non ho voglia di riassumerle. Troverete solo giudizi saccenti, sputati da una persona che si sta annoiando in treno. Continua a leggere