Geek Themes #4 – True Survivor

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Era il 2013 quando su Kickstarter è comparso il trailer di un film ambientato in una Miami distopica, il collage di un immaginario anni ’80 fatto di luci al neon, jeans strappati e arti marziali, che chiedeva il raggiungimento di un tetto di 200.000 dollari per la realizzazione di un mediometraggio di 30 minuti. Il film è scritto, prodotto, diretto e interpretato dalla stessa persona: lo svedese David Sandberg, che si assume un numero di responsabilità che fino a quel momento si erano sobbarcati contemporaneamente forse solo Charlie Chaplin e Tommy Wiseau.
La trama del film, contorta e delirante, ha contribuito a rendere questo progetto senza pretese un must del delirio contemporaneo: Adolf Hitler, autoproclamatosi Kung Fuhrer, all’apice del suo potere riesce a squarciare il tessuto spazio-temporale viaggiando fino al presente (il 1985) per uccidere Kung Fury, protagonista del film e massimo esperto di Kung Fu. Morto lui, nessuno potrà frapporsi tra lui e la conquista del mondo. Per venire a capo della questione, a Kung Fury non resta che contattare Hackerman, mago della tecnologia che con l’ausilio di un powerglove programma una macchina del tempo per spedirlo nel passato.

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il Kung Fuhrer

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Hackerman

 

 

 

 

 

Se l’idea è quella di viaggiare nella Germania nazista, prima che Hitler raduni il potere necessario a viaggiare nel tempo, Hackerman compie un errore, spedendo Kung Fury in un’epoca mitologica nella quale uomini, dinosauri e divinità norrene convivono pacificamente (?) nella stessa linea temporale.
Riuscirà Kung Fury a ritornare nel suo tempo? Riuscirà a sconfiggere Hitler? Riuscirà, in parole povere, a porsi come unico argine tra la speranza e il male? Continua a leggere

Geek Themes #3 – Still Alive

Era il 2014 quando abbiamo inaugurato (qui e qui) una rubrica che eravamo i primi a reputare morta e sepolta. La noia stagnante della nostra vita ci ha portati a riesumarla dedicandole un terzo capitolo, e tornando a parlare di musica nerd/di tematiche nerd nella musica/del fatto che la musica possa o meno essere definita nerd.
Era invece il 2007 quando Valve pubblicò Portal, titolo che anche se in misura minore della sua precedente creatura, Half-Life 2 si sarebbe ritagliato un posticino nel cuore di molti videogiocatori, fino a dar vita a una carrellata di discutibili meme. Dai, ve ne offriamo una piccola galleria.

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Musicisti che non scopano

Il dirompente successo del nostro articolo sui 10 cantanti più antisesso della storia (3 like e due condivisioni? ci siamo sentiti come la pagina della Ferragni!) ci hanno spinti a continuare sullo stesso filone narrativo, preparando un articolo relativo a tutte quelle categorie di musicisti che pur potendo fare affidamento sul potenziale sessuale del loro ruolo di intrattenitori, non scopano.
Chi sono? Che segreti hanno? Cosa li rende così casti o poco appetibili? Scopriamolo assieme!

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I DIECI CANTANTI PIU’ ANTISESSO DELLA STORIA

Quanti elenchi sexy di cantanti sexy ci sono stati propinati da riviste e internet nel corso degli ultimi anni?
“Un elenco completo dei cantati più sexy che ci sono”
“Quando la musica incontra l’eros: un elenco delle star più desiderate”
“Storie di groupie: quando il backstage è hot”
“Peni a forcella e setole scrotali: i cantanti più sconci raccontati da chi li ha vissuti”

Ci saremmo anche rotti il cazzo. Perché invece non parlare di quei cantanti che distruggono il sentimento sessuale? Non è così facile risultare repulsivi per un pubblico composto da fan adoranti, soprattutto se si sale sopra un palco e si impugna uno strumento fallico con il quale si intona un delicato arpeggio, eppure c’è chi ci è riuscito. Si tratti di un dato estetico insoddisfacente, una cifra stilistica o delle tematiche musicali che sommate assieme producono l’antiferomonico per eccellenza, vi presentiamo l’elenco completo di questi dieci campioni della morte ormonale. Continua a leggere

COME FA A PIACERE DE ANDRE’ A SALVINI

Più volte Matteo Salvini non ha nascosto il suo apprezzamento per le canzoni del buon De André, in una mossa che lo ha visto ottenere due risultati immediati: profanare con la sua presenza uno dei mostri sacri dei più borghesi salotti della sinistra, e rendendo impossibile – per una volta – criticare qualcosa che goda della sua approvazione. Se il secondo risultato non vi sembra nulla di che, provate a pensare a qualcuno che vi sta davvero in culo, e pensare “Beh dai, almeno si veste bene”, “almeno ha dei bei busti musicali” o qualcosa di simile. Beh, è abbastanza difficile, ne converrete, e se non ne convenite state mentendo a voi stessi.
Ma come lo ascolta De André, il nostro buon Salvini? Come può un politico populista e con tendenze nettamente più a destra che a sinistra ascoltare spassionatamente un cantautore che nel corso dei decenni si è dimostrato vicino a posizioni di sinistra se non apertamente anarchiche? Tutto è possibile, pertanto nell’elenco che segue ci siamo sforzati di pensare come il segretario della Lega Nord (a breve Lega dei Popoli) interpreta i brani di Fabbber.

amore deandreiano Continua a leggere

L’attacco dei cloni della Pausini – Episodio I: Francesca Michielin

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Qualche mese fa ero su nella casa in montagna dei miei e, tanto per cambiare, stavo dando una mano con la salernoreggiocalabrica ristrutturazione. Mia mamma ed io stavamo stuccando le pareti del salotto ascoltando la radio, quando ecco passare Battito di Ciglia, canzone che né io né lei avevamo mai sentito.

“Secondo me è della Pausini” – dice lei – “Macché, è di Giorgia!” – ribatto io. Non trading-places-bet-scenetrovandoci d’accordo decidiamo di scommettere la nostra solita posta. No, non sto parlando di un dollaro come in Una poltrona per due, la nostra solita posta è un banale caffè. Aspettiamo pazientemente il termine della canzone e lo speaker ci smentisce entrambi:

Era Battito di Ciglia della bravissima Valeria MichielinContinua a leggere

Geek Themes #2 – Poke Balle

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Di tutti i generi musicali, il rap è quello che meno di tutti sembrerebbe avere a che fare con le tematiche geek, ammantato da un alone darwiniano di selezione naturale per cui ogni nerd in da block sembrerebbe condannato all’estinzione. Aceto (questo lo pseudonimo dell’autore del brano) ci dimostra non solo che i luoghi comuni possono essere distrutti, ma anche che con le giuste capacità tecniche, e la giusta intelligenza, si può gettare un ponte tra due estremi apparentemente incompatibili.

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La nostra rubrica musicale continua dunque in maniera solo apparentemente anomala, con un pezzo, Poke Balle, che possiede una vena ironica micidiale e una logica non da poco, che però, per essere apprezzata, richiede una buona conoscenza dell’universo Pokémon descritto nei titoli della Game Freaks.
Se il pezzo è in grado di funzionare tanto bene, lo fa perché il testo è sostenuto da un eccellente comparto tecnico, dal punto di vista metrico, musicale e video, denunciando una enorme quantità di lavoro, concentrata nei quattro minuti e mezzo del filmato. Senza dubbio una delle scoperte più felici in cui si possa incappare, in quel mare di stronzate che è Youtube.